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LA STORIA

Il Santuario del SS. Crocifisso del Sacro Monte di Brienza è situato a Brienza (Basilicata, provincia di Potenza) ed è uno fra i più antichi Santuari dell' Italia meridionale e meta di tanti pellegrinaggi sin dal 1238. Il Sacro Monte è situato nel Parco dell'Appennino Lucano Val D''Agri- Lagonegrese, con una vista mozzafiato sulla Valle del Melandro.

L'istituzione della cappella sull'omonimo Monte risale al 1238 quando, a seguito di un miracolo avvenuto nei paraggi, il popolo di Brienza in segno di devozione e riconoscenza costruì la piccola chiesa al SS. Crocifisso. Né le motivazioni, né il luogo furono scelti a caso: il monte più alto, dove apparve il SS. Crocifisso ai poveri pastorelli, diventò il luogo ideale dove pregare e rendersi più vicini al Signore. E' davanti a questa povera gente che il Cristo Miracoloso diede il suo primo segno di una lunga serie di grazie e miracoli a tutti i locali contadini e braccianti che si recavano sul Sacro Monte prevalentemente per la pastorizia e le attività forestali.  

Fu quindi per ricordare quel segno prodigioso e trovare conforto ai propri affanni quotidiani che i Brienzani eressero quel primo tempietto: così pellegrini da ogni dove cominciarono ad affollare quel luogo, tanto che intorno al 1375 fu istituito il “subpatronato del Crocifisso”, una associazione laica che si prefiggeva lo scopo di sostenere e diffondere il culto del Crocifisso.

 

Del 1659 è il primo intervento documentato sulla cappella del Crocifisso, quando, come testimonia l’iscrizione posta sull’architrave della porta di ingresso, fu ristrutturata presumibilmente per rendere grazia a Dio dello scampato pericolo costituito dalla pestilenza del 1656 o del rovinoso terremoto del 1646. Altro momento importante per la Cappella del Crocifisso è la realizzazione dell’affresco raffigurante il compianto sulle spoglie di Gesù morto, terminato nel 1773 da autore ignoto.

 

Con atto del Notaio Antonio Bruno, di Brienza, del 10 novembre 1759 la concittadina Laura Labriola donava alla Chiesa un cofanetto contenente una sacra reliquia del legno della Croce autenticata dal sigillo delle autorità vaticane, a testimonianza della grande attenzione per il Crocifisso, che nel tempo, aumentava sempre più nei brienzani.

 

Il 14 luglio del 1814 l’ultimo Vescovo di Marsico e Grumento dichiarò “il monte dove trovasi eretta tal cappella, Monte Sacrato” e, successivamente “dal Sommo Pontefice Pio VII fu Essa aggregata alla Basilica di Santa Croce di Gerusalemme in Roma… e di conseguenza gode di tutte le indulgenze addette alla su menzionata Basilica, quanto a tutte le altre Chiese del medesimo Ordine, non solo ma altresì in questo Santo Luogo si acquistano quelle indulgenze che potrebbe uno acquistare visitando i Luoghi Santi di Gerusalemme”.

 

Va ricordato che nel 1938, dal 13 al 18 settembre fu celebrato solennemente il suo settimo centenario con il “I Congresso Eucaristico Parrocchiale”, alla presenza di numerose personalità civili e religiose. 5 anni prima la Cappella del Crocifisso era stata al centro delle celebrazioni per il “XIX centenario della umana redenzione” (33 d.C – 1933).

IL SANTUARIO

Il Santuario del SS. Crocifisso è posto sul Sacro Monte omonimo a 1100 metri sul livello del mare e domina imponente la adiacenti Valle del Melandro, Vallo di Diano e Val D'Agri.

Lo stile del Santuario è molto difficile da definire in quanto ha subito nel corso dei secoli molti restauri: il più recente risale agli anni 20-30 del 1700, periodo nel quale la cappella venne decorata di affreschi, stucchi e gessi tipici dell'epoca. L'antica struttura medievale, tuttavia, conserva ancora il suo antico splendore assieme allo snello campanile che pare toccare il cielo, la cui campana risuona per tutte le valli circostanti e  richiama i pellegrini al cospetto della venerata immagine del Crocifisso Miracoloso.

 

La facciata del Santuario è molto lineare e disadorna: di particolare interesse sono alcune nicchie laterali, ovvero le ultime stazioni della via crucis e una lapide incastonata sul portale che riporta incisa la data 1659, quando il popolo di Brienza e tutti i pellegrini e devoti al SS. Crocifisso del Sacro Monte furono graziati dalla terribile epidemia di peste nera. 

Gli interni del Santuario sono un prezioso scrigno di arte, con affreschi e stucchi di notevole pregio. Appena entrati il pellegrino resta subito colpito dal particolare soffitto in tavolato azzurro, con delle decorazioni romboidali a forma di stelle e al centro di esso è incastonata una colomba, simbolo dello Spirito Santo. Proseguendo verso il centro della cappella, si notano due altari laterali, con decorazioni in gesso e due tele che, rispettivamente a sinistra e a destra, raffigurano Maria Addolorata (1879)e Gesù nell'orto degli ulivi (1874). Anticamente al posto delle suddette tele erano presenti dei magnifici affreschi risalenti all'epoca di costruzione della cappella, ovvero al 1238 e che purtroppo sono andati perduti per via di continui e devastanti terremoti che si sono susseguiti nel corso della storia. L'altare maggiore, sul fondo della navata, è decorato da un grande affresco raffigurante la Pietà risalente al 1733, di autore ignoto e restaurato nel 1854. Gesù giace in grembo alla Madre accoccolata ai piedi della Croce che si proietta su uno sfondo cupo , dai minacciosi nuvoloni, arrossati da un sole corrusco cerchiato come in eclisse. La Vergine è raffigurata con uno sguardo muto e di trafiggente dolore: sostiene il Figlio, piagato e inerme, col costato squarciato e, in segno di rassegnata disperazione, tende la mano sinistra. Volgendo lo sguardo in alto, infine, sulla volta dell'altare vi è affrescata l'Ascensione di Nostro Signore, databile probabilmente agli anni 20 del '700, anche se originariamente vi si trovata un affresco del 1300 raffigurante la Passione, che andò completamente distrutto. 

La Sacra Effigie del SS. Crocifisso del Sacro Monte di Brienza è esposta sul lato destro della navata, a fianco dell'altare principale. Negli ultimi anni, infatti, per evitare l'ulteriore deterioramento dell'affresco presente nell'altare principale, ove veniva posto originariamente il SS., si è deciso di porre la venerabile immagine su un poggio in ferro battuto che permette ai fedeli un contatto più diretto con la Sacra Effigie.

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